lunedì 18 marzo 2013

Pensieri sul tempo che passa...

Da qualche settimana continuo a pensare che il tempo passa alla velocità della luce. Me ne rendo conto quando vado al lavoro e rivedo classi che mi sembrava di aver lasciato da un giorno, mentre ho avuto lezione con loro una settimana prima. Me ne accorgo quando Pietro mi ricorda che, tra meno di un mese, non avrà più "quattro anni e mezzo quasi cinque", ma cinque per davvero. Me ne accorgo quando vedo le mie sorelle che diventano grandi, così grandi che non posso più chiamarle "le bambine".
Proprio di una delle mie sorelle vi vorrei parlare. La mia sorella maggiore, anche se ha 12 anni in meno di me; è maggiore, nel senso che è la più grande delle mie sorelle. L'otto Marzo ha compiuto 16 anni e mi è quasi preso un colpo, perchè a quell'età non sei proprio più una bambina.
E il tempo è davvero volato in questi anni; ricordo come fosse ieri la gioia grande quando ho saputo che Elisa era in arrivo, quando la mamma e il papà si sono svegliati all'alba per andar in ospedale, quando, in trepidante attesa, sono andata a casa dei nonni per aspettare una telefonata. Ricordo quando lei e la mamma sono tornate a casa e avevamo preparato uno striscione con scritto: "Benvenuta e bentornata" o una cosa del genere; ho impresse nella mente tutte le festine di compleanno, tutte le candeline spente, le smorfie che mi facevano morire dalle risate, le canzoni cantate insieme e che registravo con la radio in camera.
Ho mille ricordi di questi sedici anni e in ogni immagine c'è il sole, fuori dalla finestra. Un sole che, forse, non splendeva realmente nel cielo, ma che certamente ho nel cuore quando penso a mia sorella.
E' la sorella che più mi assomiglia: è isterica, incavolata, nevrotica, profonda e arguta. Magari non va molto bene a scuola, ma solo perchè ha la testa dura e non ha nessuna voglia di dare troppe soddisfazioni. E' complicata, ha bisogno di essere ascoltata, mi chiama anche solo per avere un po' di compagnia mentre va a trovare il moroso.
Non so cosa ci leghi, forse quel sottile filo di ragno che, un giorno, la mia nonna che non c'è più ha scritto in una poesia. Io quel filo lo sento forte, mi lega stretto a mia sorella e spero che, anche per lei, sia qualcosa che non si può spezzare, un punto di riferimento fermo che ci accompagnerà sempre.

Cara Elisa, io per te ci sono sempre.
Ti voglio un bene infinito.
Elena

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